La pedalata della memoria Pistoia - Marzabotto del 6 ottobre
06-10-2013 - PEDALATE DELLA MEMORIA
pioggia
Un manipolo di audaci cicloamatori ha partecipato alla Pistoia-Marzabotto, "pedalata della memoria" svoltasi domenica 6 ottobre. Di seguito il breve resoconto di "uno che c´era".
Il maltempo che aveva flagellato la Toscana sabato 5 ottobre non faceva presagire niente di buono e quando siamo partiti da Vicarello, caricando le nostre bici sul pullman non eravamo proprio convinti di riuscire a compiere la pedalata di cui si parlava da tempo. Arrivati a Pistoia, però, il tempo aveva "retto": non che ci fosse un sole splendente però le nubi non apparivano tanto minacciose e qua e là si poteva intravedere anche qualche raggio di sole. Insomma, c´erano buone prospettive di evitare la pioggia. Speranzosi e provvisti dell´audacia un po´ incosciente che aiuta ad affrontare gli eventuali problemi meteorologici, abbiamo scaricato le nostre "specialissime", ci siamo "bardati" come si conviene in questi casi e siamo partiti, affrontando "a freddo" le rampe della Porrettana. La Porrettana, nota anche come "passo della collina", non è una salita difficile ma è piuttosto lunga: circa 13 km che non arrivano mai in doppia cifra e quasi sempre si "limitano" fra il 4 e il 7% di pendenza. Nel 2009 era stata la salita più dura della tappa che aveva portato il Giro d´Italia a Bologna. Affrontata con la dovuta calma non fa "male" e così è stato. Arrivati nei pressi della galleria del Signorino, ci siamo fermati e chi ha voluto, cioè quasi tutti, si è munito di mantellina impermeabile capace di superare il vento freddo che imperversava nel chilometro e 200 metri di lunghezza del traforo, per altro molto ben illuminato. All´uscita della galleria abbiamo però avuto l´amara sorpresa di trovare una pioggia fitta e fastidiosa che ci ha accompagnato almeno per una quarantina di km. La discesa, per altro non impegnativa, è stata quindi affrontata con le precauzioni del caso anche perché il traffico, man mano che ci si avvicinava a Porretta Terme e poi a Marzabotto, si faceva piuttosto intenso (e gli automobilisti del luogo non sono parsi molto tolleranti con noi ciclisti). Superata Porretta Terme la pioggia è diminuita e quindi i "mangia e bevi" che hanno caratterizzato gli ultimi 20/25 km sono stati fatti con maggiore tranquillità. Per fortuna le strade sono in discrete condizioni, salvo alcuni tratti piuttosto dissestati, e sono anche abbastanza larghe.
In totale abbiamo pedalato per circa 66 km affrontando un dislivello di circa 680 metri. La "cima Coppi" del percorso è stata, naturalmente, il passo della collina, 741 mt sul livello del mare.
Siamo arrivati nella piazza centrale di Marzabotto proprio mentre si stava concludendo la manifestazione ufficiale che ogni anno commemora le vittime della strage nazista. Francamente ci siamo sentiti orgogliosi di sfilare, con le nostre bici, fra gonfaloni e sindaci con la fascia tricolore: anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo contribuito a perpetuare la memoria di questo eccidio. Abbiamo anche notato la presenza in piazza di tanti giovani. Meno male.
"Mezzi di strizzo" ma soddisfatti della nostra piccola impresa (in fondo, visto il tempo infame, per noi è stato come affrontare una "classica del nord"), ci siamo diretti verso gli impianti sportivi dove l´amministrazione comunale ci aveva messo a disposizione le docce del campo di calcio. Ci voleva. Riscaldati e rinfrancati ci siamo dunque uniti a coloro che ci avevano accompagnato (familiari e amici) per depositare una corona con la fascia che riportava la frase "Vicarello non dimentica" nel sacrario dove sono sepolte gran parte delle 967 vittime della "pulizia"operata per tre giorni dalle SS comandate dal famigerato maggiore Reder.
Dopo essersi abbondantemente rifocillati (sic) al ristorante, abbiamo partecipato alla visita guidata presso il parco della memoria di Marzabotto. Una esperienza molto educativa. I fatti raccapriccianti raccontati dalla nostra guida, che in passato è stato sindaco di Marzabotto, sono stati un pugno nello stomaco: le atrocità compiuta da quei criminali sulla popolazione inerme che aveva la sola colpa di simpatizzare verso i propri familiari che avevano fatto la scelta partigiana, sono inimmaginabili. In quei tre giorni, alla fine del settembre 1944, la cattiveria umana, frutto di anni di ideologia nazista, si dispiegò in tutta la sua devastante potenzialità.
In definitiva una bella giornata di sport ma anche di memoria collettiva, perfettamente organizzata da coloro che per mesi hanno curato la sua realizzazione a cui è andato il ringraziamento di tutti i partecipanti.
Al prossimo anno.
Quanto prima pubblicheremo le foto dell´iniziativa
Il maltempo che aveva flagellato la Toscana sabato 5 ottobre non faceva presagire niente di buono e quando siamo partiti da Vicarello, caricando le nostre bici sul pullman non eravamo proprio convinti di riuscire a compiere la pedalata di cui si parlava da tempo. Arrivati a Pistoia, però, il tempo aveva "retto": non che ci fosse un sole splendente però le nubi non apparivano tanto minacciose e qua e là si poteva intravedere anche qualche raggio di sole. Insomma, c´erano buone prospettive di evitare la pioggia. Speranzosi e provvisti dell´audacia un po´ incosciente che aiuta ad affrontare gli eventuali problemi meteorologici, abbiamo scaricato le nostre "specialissime", ci siamo "bardati" come si conviene in questi casi e siamo partiti, affrontando "a freddo" le rampe della Porrettana. La Porrettana, nota anche come "passo della collina", non è una salita difficile ma è piuttosto lunga: circa 13 km che non arrivano mai in doppia cifra e quasi sempre si "limitano" fra il 4 e il 7% di pendenza. Nel 2009 era stata la salita più dura della tappa che aveva portato il Giro d´Italia a Bologna. Affrontata con la dovuta calma non fa "male" e così è stato. Arrivati nei pressi della galleria del Signorino, ci siamo fermati e chi ha voluto, cioè quasi tutti, si è munito di mantellina impermeabile capace di superare il vento freddo che imperversava nel chilometro e 200 metri di lunghezza del traforo, per altro molto ben illuminato. All´uscita della galleria abbiamo però avuto l´amara sorpresa di trovare una pioggia fitta e fastidiosa che ci ha accompagnato almeno per una quarantina di km. La discesa, per altro non impegnativa, è stata quindi affrontata con le precauzioni del caso anche perché il traffico, man mano che ci si avvicinava a Porretta Terme e poi a Marzabotto, si faceva piuttosto intenso (e gli automobilisti del luogo non sono parsi molto tolleranti con noi ciclisti). Superata Porretta Terme la pioggia è diminuita e quindi i "mangia e bevi" che hanno caratterizzato gli ultimi 20/25 km sono stati fatti con maggiore tranquillità. Per fortuna le strade sono in discrete condizioni, salvo alcuni tratti piuttosto dissestati, e sono anche abbastanza larghe.
In totale abbiamo pedalato per circa 66 km affrontando un dislivello di circa 680 metri. La "cima Coppi" del percorso è stata, naturalmente, il passo della collina, 741 mt sul livello del mare.
Siamo arrivati nella piazza centrale di Marzabotto proprio mentre si stava concludendo la manifestazione ufficiale che ogni anno commemora le vittime della strage nazista. Francamente ci siamo sentiti orgogliosi di sfilare, con le nostre bici, fra gonfaloni e sindaci con la fascia tricolore: anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo contribuito a perpetuare la memoria di questo eccidio. Abbiamo anche notato la presenza in piazza di tanti giovani. Meno male.
"Mezzi di strizzo" ma soddisfatti della nostra piccola impresa (in fondo, visto il tempo infame, per noi è stato come affrontare una "classica del nord"), ci siamo diretti verso gli impianti sportivi dove l´amministrazione comunale ci aveva messo a disposizione le docce del campo di calcio. Ci voleva. Riscaldati e rinfrancati ci siamo dunque uniti a coloro che ci avevano accompagnato (familiari e amici) per depositare una corona con la fascia che riportava la frase "Vicarello non dimentica" nel sacrario dove sono sepolte gran parte delle 967 vittime della "pulizia"operata per tre giorni dalle SS comandate dal famigerato maggiore Reder.
Dopo essersi abbondantemente rifocillati (sic) al ristorante, abbiamo partecipato alla visita guidata presso il parco della memoria di Marzabotto. Una esperienza molto educativa. I fatti raccapriccianti raccontati dalla nostra guida, che in passato è stato sindaco di Marzabotto, sono stati un pugno nello stomaco: le atrocità compiuta da quei criminali sulla popolazione inerme che aveva la sola colpa di simpatizzare verso i propri familiari che avevano fatto la scelta partigiana, sono inimmaginabili. In quei tre giorni, alla fine del settembre 1944, la cattiveria umana, frutto di anni di ideologia nazista, si dispiegò in tutta la sua devastante potenzialità.
In definitiva una bella giornata di sport ma anche di memoria collettiva, perfettamente organizzata da coloro che per mesi hanno curato la sua realizzazione a cui è andato il ringraziamento di tutti i partecipanti.
Al prossimo anno.
Quanto prima pubblicheremo le foto dell´iniziativa