Dedicato ai passistoni --- ELOGIO DELL´USCITA IN PIANURA
24-02-2018 / 24-04-2018 - anno 2018
un passista anni ´70
Il vocabolario Devoto-Oli definisce il passista come "Corridore ciclista dotato di una particolare attitudine alle gare su lunghi percorsi pianeggianti, che richiedono una andatura costante e sostenuta". Andando più nello specifico Wikipedia precisa che il passista "è un atleta che ha una particolare attitudine alle gare su lunghi percorsi pianeggianti perché è capace di mantenere a lungo un´andatura sostenuta e regolare. Non è quindi né uno scalatore, né un velocista, ma un corridore che distribuisce le forze per arrivare al termine della competizione nelle migliori condizioni fisiche. Un passista è perciò un ciclista che ha fra le sue doti la resistenza più che lo scatto bruciante."
Giustamente però, Marco Pastonesi, giornalista per lunghi anni alla Gazzetta dello Sport e oggi collaboratore di Tuttobiciweb, segnala che il termine passista: "E´ un errore linguistico. Perché passista non è quello che va forte sui passi, e neanche quello che va al passo. Ma è quello che va forte sul passo, passo inteso come ritmo, andatura, velocità, e che tiene anche sugli strappi. Il passista si divide in passista veloce (il suo contrario non è il passista lento) e in passista scalatore: il primo ha più attitudine in pianura, il secondo in montagna."
Estremizzando si potrebbe dire che il passista, o "passistone" come spesso si sente dire anche fra i cicloamatori è uno che pigia in pianura, uno che ti mette in difficoltà con le sue trenate a 40 all´ora ma che si sgonfia appena la strada comincia a salire con decisione.
Il russo Konichev, corridore professionista fra il 1989 e il 2006 considerato ai tempi un ottimo passista amava dire di se: "Io sono un corridore completo perchè vado piano dappertutto". Konichev si prendeva amabilmente in giro - aveva vinto 9 tappe fra Tour, Giro e Vuelta - ma forse un pizzico di ragione ce l´aveva.
A tutti i passisti, anzi a tutti i passistoni, è dedicato l´articolo di questa settimana.
Buona lettura
Giustamente però, Marco Pastonesi, giornalista per lunghi anni alla Gazzetta dello Sport e oggi collaboratore di Tuttobiciweb, segnala che il termine passista: "E´ un errore linguistico. Perché passista non è quello che va forte sui passi, e neanche quello che va al passo. Ma è quello che va forte sul passo, passo inteso come ritmo, andatura, velocità, e che tiene anche sugli strappi. Il passista si divide in passista veloce (il suo contrario non è il passista lento) e in passista scalatore: il primo ha più attitudine in pianura, il secondo in montagna."
Estremizzando si potrebbe dire che il passista, o "passistone" come spesso si sente dire anche fra i cicloamatori è uno che pigia in pianura, uno che ti mette in difficoltà con le sue trenate a 40 all´ora ma che si sgonfia appena la strada comincia a salire con decisione.
Il russo Konichev, corridore professionista fra il 1989 e il 2006 considerato ai tempi un ottimo passista amava dire di se: "Io sono un corridore completo perchè vado piano dappertutto". Konichev si prendeva amabilmente in giro - aveva vinto 9 tappe fra Tour, Giro e Vuelta - ma forse un pizzico di ragione ce l´aveva.
A tutti i passisti, anzi a tutti i passistoni, è dedicato l´articolo di questa settimana.
Buona lettura
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